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la mia esperienza a Siena, nella Chiocciola!

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Quando un anno fa gli autori della “Prova del cuoco” mi chiesero se volevo andare in giro per l’Italia cominciai a sognare una puntata dedicata a Siena. panorama di Siena Iniziai così a parlare della mia Chiocciola ad Angelo (il grande capo), Alessandra (l’autrice) e ad Andrea (il regista). L’inizio è sempre complicato: Per chi tifi? Quanto costa il cavallo? E metti il foulard? E’ vero che per il Palio i poveri studenti non riescono a dormire?  Armato di santa pazienza ho sempre provato a trasferire quel qualcosa che, se non hai dentro, è difficile da far capire. L’idea era di raccontare Siena partendo e finendo dove tutto nasce: la contrada nei giorni normali. Il tema poteva andare bene per la “Prova del cuoco” un programma seguito da 3 milioni di persone. Dovevo però far accettare alla produzione che l’intera puntata non fosse girata in città, ma solo nel rione di San Marco così da provare a far capire quello che avevo dentro. L’ho avuta vinta, ma è stata dura. C’era...

Catania con occhi di un potentino

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" 'mbare a Catania non puoi non mangiare la cipollina! " la cipollina ... ed io che potevo mai fare se a consigliarmelo era ,un simbolo di Catania, il capo ultras in persona? Michele, mio caro amico, me lo impose ed io per avere argomentazioni nelle chiacchierate da bar ed essere accettato dai catanesi mi sono dovuto sacrificare, ma feci di più: le provai tutte partendo da Lanzafame in via Plebiscito. La verità è che i miei risvegli a Ragalna, terrazza dell'Etna e residenza estiva dei paternesi, tra cui i miei suoceri, è stato sempre caratterizzato da queste fughe alla ricerca della migliore cipollina e dall'acquisto di un pacco di "caramelle a molla" per nascondere a mia moglie la fiatella. Si si... si  a Potenza le chewing gum si chiamano "caramelle a molla" Ora però, ditemi voi che male ho fatto io, costretto a scappare di casa per mangiare cipolline, granite, brioches e arancini; eh si perchè a casa di mia moglie si mangia s...

La repubblica di Maria, la Taverna Centomani

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Finito, finalmente, il panegirico di me stesso, questa volta provo a raccontarvi di una azienda lucana, (non potrei iniziare da altro) potentina per l'esattezza: la T averna Centomani  , alias la repubblica di Maria. Eh si, perché Maria, la fondatrice, sul suo profilo Facebook, dice di vivere "nella sua repubblica",la Taverna Centomani, appunto. " Abbiamo un sogno: quello di coltivare la terra oggi per poterla coltivare anche domani; di riuscire a produrre senza avvelenare ed uccidere la vita intorno. Per questo ci sforziamo di restituire al terreno quello che gli chiediamo in prestito. Crediamo che si possa vivere la salute come giusto equilibrio tra ambiente, agricoltura ed alimentazione e così cerchiamo di scegliere tutti quei modi e quelle tecniche che consentano all'uomo una visione pacifica del futuro". La favola di Maria, però, a un certo punto, subisce una svolta. Dopo gli studi a Bologna, la figlia sente il richiamo della terra e torna a...

the day after

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Ieri è stato il mio compleanno, 43 anni. Sono del 1975,classe di ferro! Regalo di Damiana Da non crederci quante cose sono siano successe in quest'anno.  Cibò è entrato per la prima volta nella guida Osterie d'Italia di Slow Food ed è stato menzionato nella guida Gambero Rosso. Sembrava un sogno fino a qualche anno fa. ....e poi la mia esperienza in Rai con La prova del cuoco che ha stravolto la mia vita.  Ho conosciuto tanti ristoratori, tanti produttori, ho provato tantissimi nuovi piatti. Ho potuto apprezzare la passione che ognuno di loro trasferisce ogni volta che parla di un piatto creato, di un carciofo coltivato, di un formaggio stagionato. I veri eroi di questo secolo. Maria Stellato di Chiaromonte Tutte queste esperienze hanno anche messo in risalto le mie lacune e fatto capire quanto ancora ci sia da studiare ed imparare. Sono felicissimo anche di questo! Grazie a tutti per gli auguri di ieri ed ho avuto modo di apprezzare ...

I grandi geni hanno le biografie più brevi -R.W.Emerson ... tutt'appost, io non lo sono.

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Potentino doc, del Poggio per l'esattezza, classe 1975, Giuseppe Calabrese, Peppone per gli amici, è un ragazzone dal sorriso contagioso, maglioncino girocollo blu e jeans d’ordinanza. Come tutti i Lucani, ha un profondo attaccamento alla sua terra, la verdissima ed autentica Basilicata -terra della salsiccia (la lucanica) e del caciocavallo podolico. Nutre un'ipnotica attrazione per le tradizioni contadine, che rendono unici i mille volti dell'Italia. Dopo anni goliardici al liceo Classico " Quinto Orazio Flacco" di Potenza e "semb appress au Putenza" con il suo gruppo Strà Kaos, si è trasferito a Siena per studiare, alla facoltà di Giurisprudenza ma entra così tanto a contatto con la gente del luogo che finisce per essere battezzato nella contrada della chiocciola in virtù della fraterna amicizia con i due Alfieri Beppe e Franco. A meno tre esami dall'ambito traguardo, inizia a lavorare come amministrativo al CNR, viaggiando ...

C'era una volta

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Tutto ebbe inizio da Cibò, il mio caffè gastronomico a Potenza, la mia isola felice, la mia repubblica. Proprio da Cibò in piazza della costituzione italiana 44/45 una sera, uno storico cliente, Sergio Ragone, portò Francesca Barra, una lucana doc, a cena. Il giorno dopo vidi presentarsi Francesca con un signore molto curato nelle vesti, una specie di folletto tarantino con l'occhio vispo e simpatico di nome Angelo. Il giorno dopo ero in viaggio con lui in direzione Roma ed in quel viaggio entrai in contatto con il suo mondo magico, la sua fervida fantasia e la sua immensa cultura. Lessi presto il suo libro (  incantesimo d'amore  ) e capii che non ero andato troppo lontano con la fantasia. Ma la fantasia non poteva immaginare che il tutto arrivasse nelle mani di Carola, che un bel giorno decise di cambiarmi la vita e di proporre al folletto tarantino di farmi diventare l'inviato per lo street food. Provino con la Endemol e il motto divenne : chi m l'avìa dì ! ...